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(Archivio) AQUERELLI __dal 8 al 20 Febbraio 2014
Galleria S.Andrea via G.Cavestro 6 Pr
ARTEMISIA BOLSI MARGHERITA CALDANINI GIUSEPPE PASSERA RENZO RABBONI ROSANNA ROSSI MARIA TERESA SACCANI SAURO TESSONI
L'associazione UCAI-Sezione di Parma è lieta di presentare la mostra
ACQUERELLI
INAUGURAZIONE SABATO 8 FEBBRAIO 2014 ALLE ORE 17.00 presentazione della mostra a cura della Professoressa Eles Iotti Da sabato 8 a giovedì 20 febbraio 2014 presso Galleria S. Andrea a Parma
Muovere il pennello sulla carta, vedere i colori che si fondono armonicamente nel balenante movimento dell'acqua, è un'emozione che nessun'altra tecnica pittorica sa dare. Trovare la sicurezza nell'insicurezza del fare, cercare la soluzione con una macchia che riassuma l'emozione di un gesto, domare l'elastico scorrere del pigmento sul foglio di carta, tutto questo è acquerellare. In questa esposizione sette pittori soci dell'associazione UCAI di Parma offrono un excursus di modi diversi di interpretare tale tecnica e quindi anche la possibilità di intuire, grazie alla spontaneità dell'acquarello, aspetti delle personalità di ognuno. Dai fiori ai paesaggi, dai nudi ai ritratti a vere e proprie fantasticherie, il visitatore avrà a disposizione un ricco e stimolante repertorio artistico. Questa collettiva vorrebbe essere l'inizio di una serie di mostre presso la Galleria S.Andrea che uniscano artisti di varia estrazione e formazione attraverso il confronto di uguali tecniche d'esecuzione. Annalisa Mombelli Di seguito un breve “ritratto” di ciascuno dei sette artisti:
Artemisia Bolsi: “Artemisia attraverso l’essenza veloce e svaporante dell’acquarello ci dimostra di poter cogliere la bellezza dell’istante e di saper vincere il tempo. I suoi trasparenti bouquet, nati dall’acqua e dal colore, trasmettono felicità e rappresentano il conforto di poter trovare sempre in natura la poesia e l’armonia. Artemisia con la delicatezza dell’acquarello fatta di tocco e di inebrianti macchie di colore irrorate di luce mantiene e rinnova la freschezza e l’incanto della natura”. dal Catalogo “I fiori di Artemisia”, testo a cura di Eles Iotti.
Margherita Caldanini: “... Gli acquerelli infatti virano, dalla trasparenza che li caratterizzerebbe come tecnica, alla matericità della terra via via rappresentata nei paesaggi e nei soggetti floreali che grazie al sapiente uso del colore,come soggettodi luce,diventano veicoli di grande solarità e positività. Il colore è quindi il mezzo con cui Margherita Caldanini supera la barriera del tempo e dello spazio e ci accompagna verso quel senso di infinito che scaturisce dalle sue opere permettendo al sogno di entrare in collisione con la realtà e di contaminarla”. Testo a cura di Paola Bonoretti
Giuseppe Passera:
“... i suoi acquarelli spiccano per il tratto sicuro e deciso senza barocchismi, istintivo, immediato dai colori vivi e brillanti. I soggetti floreali, anche se giocati in monocromie di sfumature di blu oltremare o rossi magenta, mantengono sempre tridimensionalità e sembrano fuochi d'artificio nelle esplosioni di colore... I paesaggi hanno profondità e respiro anche dove riproduce un particolare angolo di un borgo come per un canaletto di Venezia, giocando con intense sfumature dai toni caldi...” testo a cura di Annalisa Mombelli
Rosanna Rossi: “…e anche Rosanna Rossi dopo i pittori Inglesi, il Sala e Decimo Martelli, dipingendo questo amore per l’acqua e per il Po’ racconta umide storie di vita. “acquerugiole alla Dannunzio incessanti, che si infiltrano dappertutto, anche nelle mostre e nei cataloghi. E, se fosse poesia ?”
Testo a cura di Tiziano Marcheselli
“...il suo acquerello si avvale di una pennellata forbita , aerea, che punta sulla dissolvenza, creando stupendi contrasti tonali, e rendendo a pieno le trasparenze e le velature. È la pittrice dei giardini, in cui il fiore trova la sua collocazione ideale e spiriutuale nell’eterno ritorno Nietzciano della vita.”
testo a cura di Antonino De Bono, Presidente rivista ArtePiùArte Milano
Renzo Rabboni:
“Rabboni lavora con il colore, ma anche con la tela, con la geometria, ma anche con lo spazio, con il rapporto tra primo piano e sfondo, tra soggetti diversi dove la figura umana talora lascia il posto alla natura morta o al paesaggio; la luce diventa atmosfera, poesia naturalistica e il nudo rifrazione di emozioni, scomposizione di luci, che vibrano come le emozioni.” “...con il mutare delle stagioni Rabboni si rinnova, muta pelle, entra sempre più segretamente nella polpa del reale, ne scalza la scorza, inseguendo lamagia della luce che accarezza le cose, trasformandole per distillarne l’anima segreta e la sottile poesia sospesa. “
testo a cura di Marzio Dell’ Acqua
Maria Teresa Saccani:
... l'acquarello è la tecnica che le permette di sperimentare le intensità dei colori con immediatezza e raffinatezza. Nei paesaggi autunnali e invernali è in grado di realizzare atmosfere sognanti e malinconiche, misteriose ed accattivanti.... Inoltre in alcune tavole i cieli sono così sfumati da sembrare realizzati con i pastelli. Raramente inserisce elementi “umani”: una barca o una piccola casa o una strada sono sempre solitari nell'immensità della natura, spesso autunnale o invernale. L'autunno è nella sua poetica un personaggio, come un' entità vivente, forse perché l'autrice è in grado di cogliervi il mistero della ciclicità della vita...”
testo a cura di Annalisa Mombelli
Sauro Tessoni: "Nei quadri di Tessoni tutto sembra sospeso, silenzioso, in attesa. E in questa attesa ogni cosa vibra nella luce, mentre i colori si compongono in orchestrazione perfetta. E' quest'ordine, quest'equilibrio a far credere all'incantesimo dell'immobilità, ma a ben vedere c'è sempre un assolo splendente, una deflagrazione solare, squillante. La pittura di Tessoni è il canto corale della vita in un'estate che sembra non finire mai: un inno alla gioia. Quello che sembra muto, porta in sè il soffio dell'esistenza: flebile, ma perenne. E' il sussurro che richiama il giorno, acquattato nelle cose e nella speranza del dopo. E quest'artista invita ad ascoltarlo, opera dopo opera, in un crescendo gioioso, in un tripudio di colori. Una sinfonia. La nona?" testo a cura di Dott. Manuela Bartolotti
Le origini della tecnica risalgono al periodo medioevale, nel quale spesso l'acquerello veniva usato in abbinamento alla tecnica della doratura da amanuensi e illustratori. Nel Rinascimento l'acquerello incominciò ad essere utilizzato in ambito di preparazione e progettazione artistica e architettonica, grazie alla sua velocità di utilizzo e alla sua efficace resa chiaroscurale. Venne inoltre impiegato in studi di tipo naturalistico. Nel Rinascimento fu largamente impiegato per eseguire studi sulla natura e per i paesaggi (A. Durer), studi di animali (Pisanello), studi di guerrieri (Pinturicchio), scene sacre o profane (Rubens, Salvator Rosa), riproduzioni botaniche e scientifiche dato che il mezzo ne consente l'utilizzo all'aria aperta. Fu però tra il XVII ed il XVIII secolo che la tecnica trovò la sua massima fioritura con pittori olandesi, francesi e soprattutto inglesi, come il grande J. M. W. Turner. Nel 1800 la tecnica fu di nuovo impiegata in studi preparatori di opere che sarebbero state poi realizzate ad olio. Nello scorso secolo, infine, l'acquerello fu utilizzato da celebri artisti, come Paul Klee, e altri artisti illustratori come Edmund Dulac. Bibliografia: G. Previati, La tecnica della pittura, Bergamo, 1913 Enciclopedia Treccani, Vol. 1, 1929 La mostra rimarrà aperta da sabato 8 febbraio a giovedì 20 febbraio 2014 ad ingresso gratuito con i seguenti orari: da martedì a sabato 10-12 e 16-19 domenica 16-19 lunedì chiusura
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