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LO SGUARDO SOSPESO

Galleria S. Andrea 18 Marzo - 30 Marzo Via Cavestro, 6 Parma

Danila Pasini

Questa serie di dipinti intitolati Spiagge è nata nel 2017 dal mio
desiderio di sublimare un momento. Un’emozione che ci attraversa
velocemente, raccolgo l’attimo culminante e lo porto all’estremo tramite i colori sulla tela, trasformando spesso le tinte in maniera forte e accesa, talvolta giocando con il bianco e nero e le tonalità dei grigi. Sono immagini di situazioni dove prevale il coraggio, lo slancio vitale, un raccoglimento o ritorno a sé, momenti di piccola felicità, serenità.
Alcune sono foto di famiglia in cui sono presente anche io, altre sono immagini trovate su internet e riadattate tramite
la modifica fotografica dei colori e poi portati sul quadro tramite la pittura ad olio. Restiamo sospesi a quegli istanti, cercandoli nella vita quotidiana; il titolo ci dà un’indicazione di goderne ancora riguardando il quadro. Sospeso come qualcosa che si fa, che piace o appaga.
Quando siamo consci, svegli ma intorpiditi, ancora avvolti dal ricordo- una metafora della vita- ricordando a noi stessi l’importanza del carpe diem.


Paolo Mancini

Prima del confine
salva questo Amore
che cresce dappertutto
come le more selvatiche.

Poesia di Arthur
soldato ucraino al fronte.
Tratto da Il Corriere della sera, “come le more
selvatiche” in Ucraina, tra dolore e resistenza.
Reportage di Paolo Giordano.
Vorrei che questa mostra avesse lo sguardo sospeso di Arthur. Uno sguardo che associa ciò che capita di vivere al
ricordo di tempi sereni, il desiderio del cuore alla necessità di Redenzione.
Ci sono paesaggi, fiumi, alberi, neve; ci sono viaggi nella notte scura, volti, un bacio e perfino tre capponi in questa
serie di opere che presento.
Ci sono colori – pochi - e forme che cercano di definirsi.
C’è bisogno di tornare a guardare. Dappertutto. Per trovare dove crescono le more selvatiche.


Maria Chiara Mossini

E se lo sguardo potesse fermarsi fra il segno e il supporto?
Se lo sguardo potesse sospendersi fra ogni pennellata e la base di legno o la carta?
Vorrei tanto fosse possibile. Ogni opera sarebbe rigenerata di nuovo.
Per ogni visitatore le opere potrebbero rigermogliare e rinascere.
È forse possibile?

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