Nescentia Necat
Biografia Francesco Fai nasce a Pisticci (MT) e fin da subito sviluppa una grande curiosità che lo porterà a cercare in ogni modo di scoprire nuovi orizzonti. Per quanto il suo percorso fosse in qualche modo segnato dai sogni da bambino che lo vedevano marinaio o architetto, destino ha voluto si occupasse di lavorazione del marmo. Figlio di artigiano del settore inizia a lavorare presso il laboratorio del padre occupandosi di levigatura. Lavoro troppo noioso per la sua indole. Inizia così a fare delle prove di incisione su pezzi di recupero cominciando ad appassionarsi alla materia e alle mille versatilità del marmo. Decide così di approfondire quei piccoli passi frequentando dei corsi privati di scultura nella capitale mondiale del marmo, Carrara, presso lo studio "Arco Arte" del maestro siriano Boutros Romhein e da lì si iscrive all'istituto Pietro Tacca dove riceve gli insegnamenti di due artisti internazionali, Fabrizio Lorenzani ed Ettore Cha. Il primo dei due sarà un vero e proprio punto di riferimento per la sua crescita artistica morale ed intellettuale. Terminati gli studi presso l'istituto Pietro Tacca comincia a sperimentare le tecniche apprese e ad inventarsene di nuove per dare forma alle proprie idee e, sulla base di queste, mettersi in gioco partecipando a concorsi nazionali ed internazionali vincendo diversi premi e riconoscimenti.
Filosofia Artistica Francesco Fai sviluppa i suoi progetti artistici attorno ad un concetto tanto basilare quanto, spesso, scontato. L’Artista dovrebbe essere oggi, così come storicamente spesso accaduto, cronista super partes della realtà, fisica e sentimentale/sensoriale, alla quale assiste e nella quale è immerso. Non può e non deve lasciarsi influenzare dal politically correct o dallo spirito commerciale. L’Arte è, secondo lui, lo strumento con il quale si tramanda, ai posteri, la realtà oggettiva. E a questo fine l’Artista non può che essere meticoloso anche nella scelta dei materiali e dei supporti. L’Arte è comunicazione e l’Artista, essendo un essere di Cultura, ha l’importante, gravosa, responsabilità di trasmettere informazioni, valori, principi, sentimenti che, tramandati senza la giusta sensibilità, rischiano di essere male interpretati e quindi male intesi. E spesso diventano la “scusa” di qualsiasi abominio o gesto sconsiderato. L’Arte del ‘900 ha portato allo sviluppo di correnti che hanno dimenticato, spesso, la funzione informativa e di responsabilità culturale. Ma che, inconsapevolmente, hanno dato agli artisti a loro successori strumenti in più per dettagliare i racconti. Hanno avuto la capacità involontaria di aggiungere vocaboli al dizionario artistico, di aggiungere nuove forme di comunicazione. L’Arte è la cosa più seria delle cose più serie |
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