Roberto Salvarani
I molteplici piani del visibile e delle emozioni si sovrappongono, s'intersecano, s'intrecciano in composizioni astratte coinvolgenti e vitali nell'arte di Roberto Salvarani. I colpi di spatola s'alternano gli uni sugli altri in stratificazioni geometriche, quindi l'artista va a grattare le tinte sovrastanti, ricercando effetti sbrecciati, riemersioni, sfondi evocativi. Si può dire che scriva col colore narrando storie a dominanti diverse (Grande nero, Grande bianco, Giallo, Arancio) e giocando sulle vibrazioni cromatiche alla Mark Rothko e sugli effetti costruttivi della materia pittorica come si ritrova analogamente in artisti contemporanei quali Gerhard Richter o il belga Koen Lybaert. Non è estraneo nemmeno all'ispirazione architettonica e ad una essenzialità rigorosa che si trasforma in levitazione poetica leggerissima come in Omaggio a Frank Gehry. Tuttavia, la sua gioiosità compositiva è più vicina all'Espressionismo astratto e restituisce visioni dove non c'è più nulla della forma originaria, ma ci sono tanti percorsi emozionali dove ci si va a perdere, prima con gli occhi, poi con la fantasia. Così è la vita dove si aprono infinite possibilità, continui cambiamenti, variazioni, deviazioni. E nella frenesia dei giorni e delle ore, delle macchie che si susseguono, alla fine si ricompone tutto in armonia e in un sottofondo di misteriosa, pacificante bellezza.
Manuela Bartolotti |
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