Stefano Rozzi

 
BIOGRAFIA
Sono nato il 29 settembre 1961 a Villepinte (Francia), un piccolo comune della banlieu parigina.
Dopo il diploma ho lavorato come fotografo e grafico presso un’importante azienda litografica e casa editrice parmigiana, particolarmente attenta al settore artistico.
Ben presto il mio lavoro, con il mutare della tecnologia, si è trasformato passando dalla camera oscura alla fase digitale. Questo ha comportato il passaggio alla scansione dei materiali da riprodurre, al ritocco cromistico e all’impaginazione dei capolavori di artisti come Burri, Mattioli, Arman, Ruggeri, Arrivabene, Bargoni, Casagrande (solo per citarne alcuni), artisti che ho imparato a conoscere ed apprezzare.
Tutto questo, insieme alla passione per la materia grezza che amo plasmare con le mani e alla innata sensibilità per il colore, mi hanno portato a cercare di esprimere, attraverso le mie opere una dimensione creativa, espressione dei miei sentimenti.

LA PITTURA DI STEFANO ROZZI
nasce da una profonda esigenza interiore di esprimere l’adesione al mondo della natura, ai suoi colori, alla sua materialità. La tecnica del gripping, che lo avvicina agli informali, o quella più astratta, si aggruma in immagini in cui la densità dei colori e dei materiali, tra cui la terra, portano lo sguardo a concentrarsi via via dai particolari all’insieme. Ma la tecnica non esaurisce la ricchezza espressiva di Rozzi. L’uso sapiente dei mezzi, quali l’olio, l’acrilico, gli inchiostri, i pigmenti colorati, il legno e appunto la terra, ci introducono in un mondo di luce, di colore in cui i frammenti si ricompongono in esplosioni di materialità vivente, in percorsi sempre nuovi per il nostro occhio. Non mancano gli abbandoni a visioni più poetiche, suggerite dall’autore non solo attraverso i titoli, ma anche attraverso la suggestione di immagini appena accennate, ma così evocative, come nella “Farfalla nera”, o nei “Due papaveri”, o ancora nello splendido “Faire du velò”, quasi una citazione della campagna provenzale di Van Gogh. La ricerca espressiva di Rozzi ha comunque il suo centro motore nell’uso del colore, nel quale egli immette le proprie conoscenze professionali affinate in anni di lavoro come litografo.

Valerio Cervetti

MATERICA
La ricerca informale di Stefano Rozzi

Dall’Espressionismo Astratto americano all’italianissimo “Ultimo Naturalismo”, la pittura informale si è affermata a livello internazionale per la sua novità e per le innumerevoli porte che ha aperto alla ricerca estetica.
Scoprire il proprio percorso artistico nell’ambito dell’Informale è un’esperienza interiore, prima che pittorica, poiché il dipinto che apparirà sulla tela nasce da una profonda pulsione, che attraverso il colore diventa scorcio di paesaggio, memoria di momenti di vita.
La pittura informale di Stefano Rozzi muove da un senso della terra e del colore che si anima sulla tela o sulla tavola, originando composizioni plastiche e dinamiche, evocative e di notevole suggestione.
Dalla pittura ad olio materica della fase iniziale, che ricorda alcune composizioni di Morlotti, Rozzi indirizza la sua ricerca in una dimensione esistenziale e primigenia.
La terra, raccolta per caso, trovata, serbata, diviene interprete delle sue opere come elemento imprescindibile che “dà corpo” al colore. La terra è esistita prima di noi esseri umani e continuerà ad esistere dopo di noi. Dio ha plasmato l’uomo nella creta e dalla terra ci viene il nutrimento che ci fa vivere su questo pianeta.
Componendo le sue opere, Stefano Rozzi risponde all’istinto atavico del raccoglitore, che ricrea la sua immagine del mondo sulla roccia con la terra rossa. Le terre, i sassolini, i rametti fortunosamente trovati da Rozzi sono ricomposti come base essenziale di un’opera pittorica. La terra, dà spessore e sinuosità al colore, è il medium della composizione che si evidenzia come un bassorilievo. Aspetti della natura, riecheggiano nel colore e nel movimento delle composizioni. La plasticità delle superfici è evidenziata dalla luce.
I dipinti di Rozzi sono di notevole suggestione visiva e fanno riflettere. La terra è l’alfa e l’omega del mondo vegetale e del mondo animale di cui siamo parte.
La visione che ne deriva è emblematica di un senso primigenio della natura e dell’universo che annulla i confini tra finito e infinito e ci riporta alla materia, alla terra da cui traiamo origine e linfa vitale.
Lia Briganti

STEFANO ROZZI
L'ANIMA DELLA TERRA.
Stefano Rozzi, ha trovato nella terra le segrete vie dell'anima. Quell'ingenua curiosità che ci prende quando passeggiando una zolla o un frammento di prato attraggono la nostra attenzione, riportandoci magari a mondi infantili di sensazioni e sogni dimenticati, per Stefano Rozzi è divenuta la sorprendente ispirazione per un percorso interiore che si è palesato attraverso la pittura. La vocazione all' informale e alla ricerca sulla materia del colore è corollario di un'esperienza di vita che trova nell' atto creativo di intervenire sulla tela la sua espressione più forte. Intraprendere la via della pittura materica non è così semplice. Il coinvolgimento emotivo e la capacità di scoprire i propri stati d' animo sperimentando nuove tecniche compositive, richiede audacia, soprattutto verso sé stessi. Dipingere, diviene quindi un'esperienza primaria, in cui la propria creatività dà forma alle tensioni profonde dell'anima creando un'estetica inattesa. Il mistero della scoperta di una propria forma espressiva, equivale ad una rinascita. Rinascita che può coincidere con la visione delle radici profonde della nostra esistenza qui sul nostro pianeta. Rozzi ha trovato, nel crearsi delle superfici materiche delle sue tele, un percorso di rivelazione estetica ed esistenziale, che ha nella terra un elemento essenziale. Terra e colore sono protagoniste di un processo alchemico, che creano insieme all' artista. Come nella ceramica raku, in cui gli elementi agiscono sull' esito finale del manufatto indipendentemente dalla volontà dell'artista, così le terrecolore di Stefano Rozzi completano l'opera dell'artista seguendo un processo naturale. Gli esiti sono sorprendenti ed incantevoli, poiché rispondono ad una tensione interiore che trova negli elementi, la terra e il pigmento che diviene luce, la sua naturale espressione.
Lia Briganti


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