Lidia Tedoldi

 
Lidia Tedoldi incrina le apparenze dal vero di natura con sottili tessiture di un colore libero e immaginativo, scoprendo così illese frontiere alla fantasia.
Gianni Cavazzini – 15 febbraio 1995 – Gazzetta di Parma

Lidia Tedoldi Percudani si è accostata alla pittura negli anni ottanta dopo aver insegnato lettere. Una sorta di attenta introspezione emerge dalle sue tele, nei paesaggi in particolare ma anche nelle composizioni, in cui, pur cogliendo dal vero, elabora momenti fantatstici utilizzando una tavolozza personale e libera.
Stefania Provinciali – marzo 1997 – Gazzetta di Parma

La Tedoldi da anni porta avanti un discorso figurativo serio e appassionato, tra paesaggio, figura e natura morta. Sono strade che conducono al cielo, alberi riconoscibili ma volutamente non raccontati nei particolari più ovvi e tradizionali: soprattutto una campagna e una collina fatte più di sensazioni e pennellate gestuali che di realtà vera e propria. Si potrebbe definire “l'elogio del verde” o “il verde come filosofia dell'esistenza”.
Forse questa occasione a tre ad Art'Emilia, per la pittrice è il primo stimolo per offrirsi in forze al pubblico parmigiano; in precedenza, la Tedoldi aveva sempre ben figurato nelle collettive dell'Associazione Parmense Artisti in vari luoghi e con vari temi, da “Primavera” e “Autunno” a Calestano a “Acqua” e “Cielo” a Villa Soragna a Collecchio. Ma per questa mostra nella ex Antica Farmacia S. Filippo Neri, ha raccolto anche altre cose: ad esempio, alcune nature morte con fiori dai toni caldi e dalla composizione armoniosa, dove i verdi stavolta fungono più da quinta e da collante che da protagonista.
Tiziano Marcheselli – febbraio 2008 – Gazzetta di Parma

L'osservazione intima della natura in Lidia Tedoldi si fa più soave e delicata, rivelatrice di uno sguardo intimo e contemplativo in ricerca di spazi di quiete rasserenante.
Le pennellate non sono però evanescenti, anzi sono ben definite, decise e vigorose, conferendo solidità ai soggetti arborei e struttura compositiva al dipinto. In particolare con sapienti e decisi tocchi ravvicinati ottiene, specialmente nelle fronde degli alberi, sfaccettature di luce e colore di ispirazione impressionista. Gli alberi, soggetto principale della sua ricerca pittorica, diventano protagonisti di scenari collinari o di giardini, le cui luci brillanti esaltano suggestioni di stagioni estive o autunnali. I suoi dipinti sono come visioni evocative di una memoria o di una suggestione in cui i verdi ed i celesti declinati in molteplici sfumature sono tratto distintivo e riconoscibile del suo linguaggio pittorico.
Annalisa Mombelli – marzo 2016 – Mostra Donna: Singolare Femminile

I paesaggi pallidi e assenti di L. Tedoldi travalicano l'incanto e l'estemporaneità dell'istante di natura e degli spazi che descrivono, portano il nostro sguardo oltre il naturalismo dilatando e sospendendo il senso del tempo. Nei soggetti di natura l'artista fissa una persistenza ne prolunga la durata portando la sensibilità del vero verso un nostalgico anelito alla bellezza.
Eles Iotti

Lidia Tedoldi – laureata in Lingua e Letterature straniere, dopo aver esercitato la professione di insegnante, riprendendo la passione giovanile per la pittura si iscrive all'Accademia di Brera a a Milano e sotto la guida dei pittori Pippo Spinoccia e Luca Vernizzi, conclude gli studi nel 1995. Partecipa a numerosi concorsi nazionali, mostre collettive e manifestazioni di arte contemporanea (“Reggio in arte” 1998 - “Reggio in arte” 1999 - “Museum” Parma in arte 2000 - “Museum” Parma in arte 2001)

lidiatedoldipercudani@gmail.com


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