ROBERTA POPOLI

 
“Sono Roberta Popoli e ho settantadue anni” è l’inizio di una breve presentazione che essa stessa ha preparato per la pubblicazione di un suo dipinto su una rivista d’arte. Una sintesi che raccoglie tutta una vita, “libera, gioiosa e tranquilla” di cui la pittura è parte feconda e istintiva. La pittura diventa uno strumento indispensabile per raccontare la realtà della vita e le interpretazioni dei sogni.
Già in età adolescenziale manifesta una naturale predisposizione alla pittura che approccia nella riproduzione dal vivo della natura che la circonda. Roberta Popoli è infatti “cittadina” della Bassa; nasce a Sissa in provincia di Parma e della vita contadina non può che trarre la vitalità dei colori della terra, delle placide acque che arrivano al Po, delle coltivazioni e delle nuvole basse che attraversano il cielo intriso di un’aria densa e odorosa. Sulla tela riporta fedelmente ciò che vede e, con facilità e rapidità, dispone i suoi colori ad olio che riproducono campi e argini, cieli e manufatti. Roberta Popoli, non solo è in simbiosi con l’applicazione del colore ma interpreta la tecnica della prospettiva con disinvoltura ed efficacia nonostante la sua preparazione artistica sia solo scolastica e termini con l’acquisizione del diploma magistrale. Per tutta la durata della vita professionale dedicata all’insegnamento nella scuola primaria elementare, affida il suo estro alla passione senza trovare il tempo per avere un supporto di conoscenza tecnica superiore.
Raggiunta l’età della pensione, compensa le sue supposte mancanze affidandosi all’insegnamento dei maestri Stefano Magnani e Paolo Bottioni.
I viaggi e i rapporti personali le offrono molti spunti per ricreare su tela luoghi e incontri che entrano in sintonia con chi guarda le opere che portano loro a riconoscere sia il ponte di Gramignazzo piuttosto che il volto di un amico, i cavalli, a Canapo abbassato, intenti alla partenza del Palio di Siena o il mandolino paterno.
Roberta Popoli ritrae il proprio mondo anche con ambientazioni metafisiche, come nel quadro “Futura” ambientato all’esterno della Basilica Santa Maria Finibus Terrae, di Santa Maria di Leuca, dove si intravedono momenti di solitudine in cui le ombre segnano una condizione esistenziale, in alternativa al lavoro del pescatore intento a ricucire la rete da pesca in primo piano rispetto al volto che si mostra a losanghe disegnate dagli intrecci della rete stessa. Le ombre delineano il presupposto della luce che illumina la scena di un campo o il profilo di un volto.
Roberta Popoli si destreggia abilmente con vari tipi di soggetti, dalla staticità della natura morta al movimento di una copia di ballerini di tango, danza che ama particolarmente, alla riproduzione di un dolce paesaggio collinare fino alla violenza di un mare in tempesta. Capita che le sue opere siano realizzate in contrapposizione: la vecchiaia e la gioventù di Futura, il mare in tempesta con un pacato osservatore dallo scoglio, una coppia di giovani abbracciati sulla stessa panchina dove un signore legge il giornale, la fisicità marmorea del gruppo del Sileno presso il Parco Ducale di Parma con il passante in bicicletta che pedala tra l’opera del Boudard e il tempietto di Arcadia del Petitot.
Passiamo poi ad un ritratto, più intimo ed affettivo dove si incontrano generazioni diverse in cui il suo compagno di vita Carlo è intento a leggere un libro ai cari nipoti attenti alle parole lette, accoccolati e stretti in un’ambientazione di serena familiarità.
Il mondo a colori di Roberta Popoli è un mondo dinamico dove trovano posto cose, persone e sogni riprodotti con l’intento di ingenerare armonia ed ammirare bellezza in chi osserva le sue opere.
È da tempo iscritta all’associazione culturale UCAI sezione di Parma per la quale ha esposto in varie collettive presso la sede della Galleria d’Arte Sant’Andrea. (Luca Tegoni)


galleria

fn000065.jpeg
fn000066.jpeg
fn000067.jpeg
fn000068.jpeg


Ricerca alfabetica

A B C F G J L M N O P R S T V



Ricerca avanzata

Nome


Cognome